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Prezzo gas: cosa determina gli aumenti

Il prezzo del gas è un argomento di grande interesse per molte persone in tutto il mondo. Questo prodotto, infatti, è una fonte di energia vitale per la produzione di elettricità, il riscaldamento delle case e il lavoro all'interno delle industrie. Tuttavia, il suo prezzo può variare notevolmente a causa di una serie di fattori, tra cui la domanda e l'offerta, le condizioni meteorologiche, la produzione e l'importazione, le politiche governative e i cambiamenti geopolitici. 

Il costo di questa fonte di energia è determinato da una serie di elementi tra loro interconnessi. L'offerta e la domanda sono spesso i principali componenti che determinano l'andamento dei prezzi. Quando la domanda supera l'offerta, i prezzi tendono ad aumentare, dal momento che i consumatori sono disposti a pagare di più per ottenere il gas necessario. Al contrario, quando l'offerta supera la domanda, i prezzi tendono a diminuire, perché al contrario i produttori devono cercare di allettare i clienti e spesso sono quindi costretti a ridurre i prezzi per mantenere la loro quota di mercato.

La produzione di gas naturale è un altro fattore importante per l’andamento del prezzo. Se aumenta, anche l'offerta aumenta di conseguenza e i prezzi tendono a diminuire. Al contrario, se diminuisce, anche l'offerta diminuisce e i prezzi tendono ad aumentare. 

Anche la tecnologia utilizzata per estrarre il gas naturale può influire sulla produzione e sul prezzo del gas, così come la disponibilità di infrastrutture di trasporto e di stoccaggio. Se l'infrastruttura è limitata, il gas naturale potrebbe non essere in grado di raggiungere facilmente i clienti che ne hanno bisogno, il che potrebbe portare a un aumento dei prezzi. Al contrario, se l'infrastruttura è ben sviluppata, il gas può essere facilmente trasportato verso i clienti e i prezzi dovrebbero in questo caso tendere a essere più bassi.

Vanno poi considerate le condizioni meteorologiche, dalle temperature alle precipitazioni, che possono avere influenza sulla domanda di gas naturale, particolarmente alta nelle zone che affrontano temperature più rigide e condizioni climatiche estreme. Senza dimenticare le politiche governative, che possono cambiare da paese a paese, e poi ancora le fluttuazioni del prezzo del petrolio e delle altre materie prime.

Insomma, in questo articolo analizzaremo i fattori che influenzano il prezzo del gas e le implicazioni che ciò può avere per i consumatori, l'industria e l'economia globale. Inoltre, discuteremo anche delle possibili strategie per ridurre il consumo di gas e i costi associati, promuovendo al contempo l'efficienza energetica e lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile.

 

Indice degli argomenti:

 

Cosa determina l'andamento del prezzo del gas?

L'andamento del prezzo del gas naturale è determinato dalle movimentazioni di una serie di fattori tra loro diversi, alcuni dei quali possono essere imprevedibili e influenzati da eventi esterni, come abbiamo avuto modo di scoprire negli ultimi anni. Tuttavia, ci sono alcuni elementi che hanno una maggiore influenza sul prezzo e che possono essere monitorati per prevedere le fluttuazioni del mercato. Questi fattori includono:

le variazioni tra domanda e offerta (l'andamento stagionale della domanda di gas naturale, ad esempio durante i mesi invernali per il riscaldamento, può influenzare l'andamento dei prezzi);

la produzione (se aumenta, permette di aumentare anche l'offerta facendo diminuire i prezzi, mentre se diminuisce, diminuisce la domanda e si alzano i prezzi);

le condizioni meteorologiche (un inverno particolarmente freddo o una stagione di intenso maltempo possono far aumentare la domanda, con un innalzamento dei prezzi);

le fluttuazioni dei prezzi del petrolio (poiché il gas naturale è spesso utilizzato come alternativa al petrolio, i cambiamenti del costo del greggio possono determinare anche cambiamenti nel costo del gas);

le infrastrutture di trasporto e stoccaggio (se sono limitate il gas naturale potrebbe aver necessità di fare maggior “strada” per arrivare ai clienti finali, con un aumento inevitabile del costo);

le politiche governative che, come abbiamo già accennato, possono far variare il prezzo finale del gas tramite tasse, sussidi, regolamentazioni e tariffe doganali sulle importazioni;

gli eventi geopolitici, elemento spesso trascurato ma fondamentale per poter determinare il prezzo finale.

Proprio quest'ultimo fattore è diventato tristemente attuale nel 2022, anno dello scoppio della guerra tra Ucraina e Russia. Le sanzioni economiche imposte a Mosca dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti hanno comportato infatti l'interruzione della distribuzione del gas russo nei paesi con cui erano stati stretti dei precedenti accordi, tra cui l'Italia. In questo modo un fattore apparentemente esterno rispetto al mercato del gas, come appunto lo scoppio di un conflitto, ha portato a conseguenze gravi anche dal punto di vista economico per il nostro paese, innescando una crisi energetica che ha richiesto la ricerca di nuovi partner commerciali per l'importazione di gas naturale, necessario anche per la produzione di energia, essendo il nostro paese quasi totalmente dipendente.

Quando calerà il prezzo del gas?

Purtroppo, come intuibile, non è possibile prevedere esattamente quando il prezzo del gas calerà o aumenterà. L'andamento del prezzo del gas naturale è influenzato da una vasta gamma di fattori, alcuni dei quali possono essere imprevedibili e non dipendono dal mercato del gas stesso.

Tuttavia, come indicato in precedenza, i fattori principali che influenzano il prezzo del gas naturale sono l'offerta e la domanda, la produzione, le condizioni meteorologiche, le fluttuazioni dei prezzi del petrolio, l'infrastruttura di trasporto e di stoccaggio, le politiche governative e gli eventi geopolitici.

In base a queste variabili, le previsioni sul prezzo del gas possono essere fatte da esperti del settore, analisti e agenzie di rating, ma sono ovviamente soggette a molte variabili e potrebbero non essere sempre accurate.

In generale, si raccomanda sempre di monitorare attentamente il mercato del gas e di adottare strategie di mitigazione dei rischi per gestire l'impatto di eventuali fluttuazioni del prezzo sul proprio business o sulla propria economia domestica.

In linea di massima, venendo allo specifico del nostro paese, con il nuovo anno l'entrata in vigore di nuovi accordi con fornitori di gas alternativi alla Russia ha comportato un primo abbassamento del costo del gas, con importanti benefici anche per quanto riguarda il peso delle bollette.

Il mercato dell'energia di Amsterdam

Se hai ascoltato i telegiornali nei giorni di maggior interesse per la crisi energetica ti sarai chiesto almeno una volta perché i prezzi europei del gas si decidono ad Amsterdam. In effetti, il mercato di riferimento per il prezzo del gas è proprio quello dei Paesi Bassi, che fungono da benchmark per il resto d'Europa. Una casualità oppure c'è un motivo?

Ovviamente una ragione c’è, e anche molto importante. Il prezzo del gas europeo si decide ad Amsterdam perché è nella celebre città olandese che ha sede l'ICE Endex, società che gestisce un mercato di scambio di energia, specializzata in particolare nella negoziazione di contratti di energia elettrica, gas naturale e certificati di energia rinnovabile in Europa. In altre parole, è presso l'ICE Endex che viene gestito lo scambio dei futures relativi al gas all'interno del Title Trasfer Facility, il TTF, ossia il punto di scambio virtuale che funge da hub per tutta l'Europa continentale.

Inoltre, va anche considerato che è proprio nei Paesi Bassi che si trova uno dei giacimenti di gas europei più importanti: il giacimento di Groningen, co-gestito dalla società petrolifera Shell.

Cos'è il TTF e come si calcola il costo del gas sul mercato

Il gas è un bene oggetto di scambio presso le principali borse mondiali, tra cui il TTF che abbiamo appena nominato. Di cosa si tratta? Questa sigla è un acronimo e sta per Title Trasfer Facility, nome con cui si indica il mercato all'ingrosso del gas naturale, tra i più grandi d'Europa, principale riferimento riguardo ai prezzi del gas anche per il nostro paese.

Attraverso tale piattaforma i grandi operatori e trader che lavorano sul settore mettono in atto la compravendita che permette di fatto a produttori e fornitori di vendere il proprio bene agli acquirenti. I fornitori del mercato italiano, quindi, acquistano il gas naturale dai produttori internazionali per poi rivenderlo ai clienti finali, che possono essere sia le aziende che le famiglie del nostro paese. Il prezzo di acquisto del bene, pagato dal fornitore, è connesso con l'indice TTF. Si tratta della base di partenza del prezzo del gas, cui si aggiunge un margine variabile, che dipende dal guadagno del singolo fornitore.

Tornando a rispondere alla domanda precedente, anche il TTF ha sede nei Paesi Bassi, che proprio per la presenza dei principali protagonisti del mercato del gas sono diventati lo snodo centrale europeo della compravendita di questo bene, grazie anche a una posizione strategica che consente di trasferire il gas sia nei più grandi paesi del Vecchio Continente, come Francia, Germania e Italia, sia nel vicino Regno Unito. Anche per questo motivo l'indice TTF è denominato anche Dutch TTF gas price.

Punto di scambio virtuale del gas in Europa (in tal senso da considerare un hub vero e proprio), il mercato di Amsterdam permette di chiudere le compravendite comodamente nello stesso posto, anche se non è necessario che lo scambio avvenga tramite le reti olandesi, ma è possibile che acquirenti e venditori possano concretizzare lo scambio attraverso le reti del proprio paese, interconnesse tra loro tramite metanodotti.

Il mercato olandese e la crisi energetica

Il periodo di crisi energetica che stiamo vivendo è stato fatto combaciare, nel racconto generale, con lo scoppio della guerra in Ucraina. Analizzando il presso del gas TTF si può però notare come l'innalzamento dei prezzi sia in realtà precedente. Di fatto, il primo fattore esterno a portare a un aumento del gas in anni recenti era stata la pandemia. A causa della crisi Covid, e della conseguente lenta ripresa economica, dall'estate del 2021 il prezzo del gas aveva iniziato a salire, complice una ripresa dei consumi. L'autunno dello stesso anno, come consuetudine, aveva confermato la tendenza in salita del prezzo. Una tendenza peggiorata nel febbraio 2022 dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, scossone grande, ma non unico, dell'aumento del prezzo del gas.

La borsa italiana del gas

Anche in Italia esiste una borsa del gas, avviata nel 2010. Gestita dal GME (Gestore dei Mercati Energetici), è il luogo virtuale in cui avvengono le operazioni di acquisto e di vendita. Il GME gestisce le piattaforme in cui avvengono gli scambi, ovvero P-GAS (piattaforma di negoziazione per lo scambio del gas naturale), MPGAS (mercato del gas a pronti), MGP-GAS (mercato del giorno prima del gas), MI-GAS (mercato infragiornaliero), MPL (mercato dei prodotti locational), MGS (mercato organizzato per la negoziazione del gas in stoccaggio), MT-GAS (mercato a termine).

Un altro fattore importante per quanto riguarda la quotazione del gas in Italia è poi il Pfor, termine tecnico utilizzato dall'ARERA per indicare il prezzo del gas naturale del servizio di Maggior Tutela. Tale prezzo è basato però non sulla borsa italiana, bensì sull'indice TTF.

Inevitabile chiedersi per quale motivo si utilizzi come base il valore olandese e non quello italiano. La motivazione principale è l'importanza che il mercato di Amsterdam ha assunto a livello europeo, e quindi internazionale, fin dalla sua nascita, diventando un vero e proprio punto di riferimento per i maggiori paesi europei. Non a caso, le dinamiche che incidono sull'andamento del prezzo del TTF finiscono alla fine per incidere anche sul nostro indice dei prezzi.

Perché in Italia non si estrae gas?

Abbiamo fatto riferimento all'eccessiva dipendenza energetica del nostro paese per comprendere il motivo degli aumenti sensibili dei prezzi del gas degli ultimi anni. Ma per quale motivo in Italia non si estrae gas naturale? Esistono nel nostro paese in effetti alcune riserve di gas, ma queste sono limitate e spesso di bassa qualità. Inoltre, l'estrazione di gas in Italia è spesso ostacolata da problemi ambientali e di sicurezza. Ad esempio, l'area sismica in cui si trova il paese rende difficile l'estrazione di questa risorsa, poiché la perforazione del terreno può aumentare il rischio di attività sismica. Inoltre, l'estrazione di gas può comportare il rischio di contaminazione dell'acqua sotterranea e dell'ambiente circostante. 

Tutte queste motivazioni hanno portato alla crescita di una forte opposizione pubblica e di restrizioni legislative che rendono difficile l'estrazione del gas in molte zone del paese. Perciò l'Italia è costretta ad importare materia prima dall'estero per soddisfare il suo fabbisogno energetico.

Qual è la differenza tra metano e GPL?

Il metano e il GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) sono entrambi combustibili gassosi utilizzati come fonte di energia. Tuttavia, non si tratta dello stesso tipo di gas, e anzi esistono tra loro delle differenze importanti.

Il metano è un gas naturale costituito principalmente da metano (CH4) e viene estratto dal sottosuolo in giacimenti di gas. Viene utilizzato principalmente per la produzione di energia elettrica, riscaldamento domestico e industriale, e come combustibile per i veicoli a gas naturale.

Il GPL, invece, è un gas derivato dal petrolio e viene prodotto attraverso la distillazione del petrolio greggio. È composto principalmente da propano (C3H8) e butano (C4H10), ma può contenere anche altri idrocarburi. Viene utilizzato principalmente come carburante per riscaldamento domestico, per la cottura dei cibi, per la produzione di energia elettrica e come carburante per veicoli.

Una delle principali differenze tra il metano e il GPL è la densità e il modo in cui vengono immagazzinati e trasportati. Il GPL è più denso del metano e viene solitamente trasportato e conservato in contenitori pressurizzati, come le bombole, mentre il metano viene conservato in serbatoi a pressione ridotta o in depositi sotterranei.

In termini di prestazioni, il metano ha un potere calorifico inferiore rispetto al GPL, il che significa che ha bisogno di più gas per produrre la stessa quantità di energia. Tuttavia, il metano è generalmente più economico e ampiamente disponibile, soprattutto nelle zone dove sono presenti giacimenti di gas naturale.

In sintesi, il metano e il GPL sono due combustibili gassosi utilizzati come fonte di energia, ma differiscono per la loro composizione, densità, modo di conservazione e uso. Anche per questo motivo è comprensibile come mai tra loro ci sia una differenza di prezzo spesso sostanziale. Il gas metano generalmente ha infatti un costo inferiore rispetto al GPL. Ciò è dovuto in parte alla composizione dei due combustibili gassosi: il gas naturale è composto principalmente da metano, che ha un potere calorifico inferiore rispetto al propano e al butano presenti nel GPL. Questo significa che per ottenere la stessa quantità di energia, è necessaria una maggiore quantità di gas naturale rispetto al GPL.

Inoltre, il metano è spesso più economico da estrarre e trasportare rispetto al GPL. Il gas naturale viene spesso estratto da giacimenti sotterranei tramite pozzi di estrazione, mentre il GPL viene prodotto attraverso la raffinazione del petrolio grezzo e richiede ulteriori processi di lavorazione e trasporto.

In sintesi, il costo del metano è generalmente inferiore rispetto al GPL, ma ci possono essere variazioni a seconda del paese e della regione. Tuttavia, è importante considerare anche i costi di installazione e manutenzione degli impianti di riscaldamento o di produzione di energia a gas naturale o GPL, che possono influire sui costi complessivi.

Quanti anni durerà il gas naturale?

Il gas naturale è una risorsa non rinnovabile. Ciò significa che, una volta che le riserve esistenti saranno esaurite, non sarà più disponibile in quantità significative. Tuttavia, la durata del gas dipende dal tasso di utilizzo delle riserve esistenti e dalla scoperta di nuove riserve. Secondo alcune stime, le riserve attualmente presenti nel mondo dovrebbero durare ancora per circa 50-60 anni, a seconda del tasso di consumo e della scoperta di nuove risorse. Tuttavia, è importante notare che la dipendenza dal gas naturale come fonte primaria di energia sta diminuendo, poiché le fonti di energia rinnovabile stanno diventando sempre più competitive e accessibili. Inoltre, ci sono crescenti preoccupazioni per i cambiamenti climatici e l'inquinamento atmosferico, che stanno spingendo sempre di più verso la riduzione del consumo di combustibili fossili come il gas naturale.

Come risparmiare gas in casa?

L'eccessiva volatilità del costo del gas può determinare apprensione e ansia nel singolo consumatore e anche nelle grandi aziende. Se vuoi cercare di limitare il costo in bolletta, fortunatamente esistono alcune strategie che potrebbero aiutarti a risparmiare gas in casa e a cercare di ridurre i costi di riscaldamento e di produzione di acqua calda. In particolare, puoi provare a:

installare un termostato programmabile, un dispositivo che consenta di regolare la temperatura della casa in modo da avere un ambiente confortevole e da accendere il riscaldamento solo quando necessario;

isolare la casa, per evitare perdita di calore attraverso muri e finestre, utilizzando sigillanti in grado di trattenere il calore all'interno dell'abitazione;

regolare la temperatura dell'acqua calda, impostando un limite massimo, e installando nella doccia un soffione a basso flusso;

chiudere i rubinetti quando non si utilizza l'acqua;

sfruttare fonti di energie alternative, come l'energia solare o l'energia geotermica.

Quanto costa il gas oggi?

Destinato, come è normale che sia, a cambiare già nelle prossime settimane, il costo del gas nel febbraio 2023 è stato di 0,576 €/Smc e 53,82 €/MWh, in discesa rispetto al mese precedente, quando si era fermato a 0,680 €/Smc e 63,55 €/MWh.

In conclusione, il prezzo del gas è influenzato da molti fattori, come abbiamo visto, e non è detto che a una prossima discesa del costo non possa seguire, purtroppo, una nuova risalita rapida. Sebbene non sia possibile prevedere con certezza l'andamento del mercato del gas nel breve termine, ci sono molte cose che possiamo fare per ridurre il consumo di gas in casa e ridurre i costi. Ad esempio, installare sistemi di isolamento adeguati, regolare la temperatura del termostato e fare ricorso a fonti di energia alternative. Inoltre, è importante sostenere politiche che promuovano l'efficienza energetica e lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile per garantire un futuro sostenibile e accessibile per tutti.

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