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Roma
Due decenni d'arte in mostra: a S. Salvatore in Lauro "Figurazione anni 60-70"
Alessandra Taccone presidente di Fondazione Terzo Pilastro

Una mostra eclettica, elegante, innovativa. Ai Musei di San Salvatore in Lauro arriva "Figurazione anni 60-70", un'immersione totale in due decenni che hanno espresso la massima elevazione dell'arte figurativa. Fino al 21 luglio, grazie agli sforzi della Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale che ha promosso la mostra, si potrà entrare in un mondo fatto di passaggi storici e. visivi con opere di assoluta importanza.

La mostra, curata da Lorenzo e Enrico Lombardi, è infatti dedicata alle esperienze della pittura e della scultura figurative in Italia delle generazioni attive in particolare tra gli anni Sessanta e Settanta, un contesto molto complesso e differenziato che oggi merita di essere approfondito e, in moltissimi casi, riscoperto.

La presidente Alessandra Taccone

"Sono felice di aver portato a compimento questa mostra - spiega la Presidene della Fondazione Terzo Pilastro, Alessandra Taccone - si tratta di un impegno importante a cui abbiamo dedicato tutta la nostra passione per poter arrivare a un traguardo davvero notevole. Questa mostra prosegue il ciclo di progetti espositivi dedicati dalla Fondazione Terzo Pilastro ad una stagione artistica di grande vitalità e fervore creativo, dopo la mostra del 2021 nella Galleria Monogramma in via Margutta su quella che fu chiamata La Scuola di Piazza del Popolo, e l’altra del 2022 su I favolosi anni ’60 e ’70 a Milano all’Auditorium della Conciliazione a Roma, entrambe fortemente volute dall’allora Presidente Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele. Una stagione caratterizzata da una ventata di modernità che ha investito non solo le arti visive, ma più in generale l’intera società, e il cui filo conduttore – tra la visione sociopolitica di Guttuso e l’indagine della psiche umana di De Chirico, passando per il nuovo Naturalismo e le esperienze scultoree ispirate all’antico – risulta essere, in sintesi, quello di restituire uno spaccato assai significativo e di grande valore storico-artistico, di una generazione di artisti, pittori e scultori, che scelsero la strada della figurazione, abbandonando la moda dell’astrattismo".

Il progetto

Il progetto espositivo conta più di una sessantina di opere ed è diviso in quattro sezioni: quella intitolata "Figura Scultura", diffusa lungo il percorso di mostra, è dedicata alla grande tradizione della scultura italiana figurativa, che comprende artisti quali Giacomo Manzù, Marino Marini, Pericle Fazzini, Emilio Greco, Venanzo Crocetti, Vincenzo Gaetaniello, Valeriano Trubbiani.

La seconda sezione

La seconda sezione, "Politica Società e Realtà" prende avvio da maestri della scuola romana come Fausto Pirandello e Alberto Ziveri, ma soprattutto da Renato Guttuso, che nella sua lunga carriera ha saputo passare dall’impegno politico del Realismo del secondo dopoguerra a opere ispirate alla natura e ai paesaggi della sua Sicilia, fino alle contaminazioni che lo hanno reso uno dei maggiori sostenitori dei giovani artisti Pop in Italia e alle sue estreme riflessioni visionarie sull’opera di de Chirico.  Da questi presupposti sono partite le ricerche delle generazioni più giovani, in convergenza o in polemica con l’opera di Guttuso, ma che da quel presupposto hanno saputo rinnovare e trasformare la figurazione contaminandola con elementi fotografici, con prelievi dai mass media, con fusioni materiche di matrice informale, con suggestioni del design e della Pop Art.   Incontriamo così le ricerche “impegnate” in chiave politica, sociale ed esistenziale degli artisti attenti ai nuovi scenari delle periferie, dell’alienazione urbana e della protesta come Renzo Vespignani, Ennio Calabria, Titina Maselli, Giuseppe Guerreschi, Bruno Canova, Franco Mulas, Paolo Baratella, Giangiacomo Spadari, Lorenzo Tornabuoni, Franco Ferrari, Pablo Echaurren, Giacomo Porzano, Ugo Attardi.

La Terza sezione

La terza sezione, "Metafisici visionari", prende avvio dalla Metafisica di Giorgio de Chirico, caposcuola di una linea in cui i pittori scoprono i misteri dei labirinti della psiche e gli enigmi nascosti negli oggetti e nei frammenti di tempo della vita quotidiana, nelle memorie d’infanzia e nelle geometrie delle architetture. Questa sezione presenta anche un maestro internazionale come Balthus, pittore francese che però scelse l’Italia come luogo dove vivere e a cui ispirarsi, insieme ad importanti pittori come Fabrizio Clerici, Sergio Vacchi, Alessandro Kokocinski, Leonardo Cremonini, Riccardo Tommasi Ferroni, Sergio Ceccotti, Gianfranco Ferroni, Angelo Titonel.

La quarta sezione

La quarta e ultima sezione, "Natura Pittura" è infine dedicata a un nuovo Naturalismo contemporaneo, spesso collegato anche ai primi movimenti ecologisti, in una visione iconica che dialoga talvolta con la linea dell’Informale teorizzata da Francesco Arcangeli e che riflette sulla dialettica tra il mondo naturale e quello industriale, sul tempo e sulla memoria condensati nei frammenti e nei segni della pittura. Saranno esposte opere di Ennio Morlotti, Zoran Music, Giuseppe Zigaina, Carlo Mattioli, Giuseppe Banchieri, Attilio Forgioli, Piero Guccione, Giorgio Celiberti, Edolo Masci, Ruggero Savinio, Alberto Gianquinto, Nino Cordio, Vincenzo Nucci, Raphael Mafai, Franco Sarnari.

Lorenzo Zichichi e i Musei di San Salvatore in Lauro

A far gli onori alla mostra il padrone di casa Lorenzo Zichichi, che ha illustrato le peculiarità di un complesso monumentale e museale come San Salvatore in Lauro. "I Musei di San Salvatore in Lauro - spiega Zichichi -  ubicati in un magnifico edificio cinquecentesco nei pressi di piazza Navona sono la nostra scommessa che negli anni è risultata vincente. Oltre a numerose esposizioni temporanee che si sono susseguite dal 1996 a oggi, accolgono le donazioni e gallerie permanenti di Emilio Greco e Umberto Mastroianni, scultori di fama internazionale che frequentavano gli spazi della stamperia d’arte per lavorare alle loro incisioni e ai bozzetti". Tra le molte mostre che hanno avuto luogo nei Musei di San Salvatore in Lauro si ricordano “Visioni del Grand Tour dall’Ermitage. Gente e paesaggi d’Italia nelle Collezioni russe”, la mostra per i 200 anni dalla nascita di Gogol, quelle su Dostoevskij e l’Italia, sul Cinetismo e sul centenario dalla nascita di Francesco Messina.







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